I Manetti al Bif&st: "I cantanti neomelodici, vere star di Napoli"
11 Aprile 2014 - Song'e Napule, in arrivo nei cinema il 17 aprile, ha conquistato il pubblico del festival di Bari, dove è in concorso nella sezione ItaliaFilmFest
La gestazione è stata lunga, loro non erano neanche convinti di volerlo fare. Ma alla fine Song'e Napule, il nuovo film di Marco e Antonio Manetti, in arte Manetti Bros., è uscito fuori un piccolo capolavoro. Dopo il sci-fi (L'arrivo di Wang) e l'horror (Paura 3D), con questo nuovo film – applaudito al Bif&st di Bari e in uscita il 17 aprile nelle sale – i due fratelli romani si misurano con il poliziottesco anni '70.
Protagonista è Paco (Alessandro Roja), pianista mite e disoccupato che entra in polizia con una raccomandazione e viene costretto dal rude commissario Cammarota (Paolo Sassanelli) a infiltrarsi nella band di un popolare cantante neomelodico di Napoli, Lollo Love (Giampaolo Morelli), con lo scopo di catturare un pericoloso killer della camorra. "Il film nasce da un'idea di Giampaolo Morelli, con cui avevamo lavorato alla serie tvL'ispettore Coliandro", racconta Marco Manetti, ospite a Bari. "Giampaolo aveva in testa il soggetto di un poliziotto pianista infiltrato nella band di un cantante neomelodico. Per anni, forse quattro, ci ha detto che dovevamo farlo, che eravamo perfetti per girare a Napoli, ma non eravamo convintissimi. Poi abbiamo incontrato il produttore Luciano Martino che ci ha fatto da guida e il progetto ha preso piede".
Song'e Napule è un'immersione nel variopinto mondo dei cantanti neomelodici napoletani: "Quel mondo lo conoscevamo un po' perché in passato abbiamo girato videoclip per Nino d'Angelo e Gigi D'Alessio, ex neomelodici", prosegue Marco Manetti. "Ci siamo ispirati in particolare a un servizio su Mtv in cui Pif (Pierfrancesco Diliberto, regista di La mafia uccide solo d'estate, ndr) seguiva per tre giorni uno di questi cantanti, Alessio, nel suo tour fra matrimoni, comunioni e serenate. All'inizio ne avevamo una visione trash, poi abbiamo capito che sono musicisti veri: c'è chi fa soul, rap, rock. E' una scena discografica interessante perché fuori non li conosce nessuno, ma a Napoli sono vere star".
Il film si rifà a un genere cinematografico molto in voga in Italia negli anni '70: il poliziottesco. "In verità la veste poliziottesca è venuta in un secondo momento", confessaAntonio Manetti "quello che volevamo fare era una commedia poliziesca a sfondo musicale. Poi un giorno, facendo i sopralluoghi per il film, abbiamo visto passare una Giulia (vettura dell'Alfa Romeo prodotta negli anni '60-70, ndr) e abbiamo fermato il ragazzo che la guidava. E' lì che abbiamo deciso di dare quella veste al film. La volevamo sul set, il proprietario ha acconsentito, a condizione che comparisse nel film insieme alla sua fidanzata. Girare a Napoli è facile, ovunque vai ti aiutano… in cambio di una comparsata".
Song'e Napule è prodotto da Devon Cinematografica con Rai Cinema ("il nostro primo film con una major", specifica Marco Manetti). A portarlo in sala il 17 aprile sarà Microcinema.